Il 16 marzo del 1978 un commando delle Brigate Rosse rapisce il presidente della DC Aldo Moro mentre si reca in Parlamento per votare la fiducia al nuovo governo Andreotti appoggiato dal PCI.
Un libro silenzioso, un racconto a tratti muto, evocativo, sospeso […] La forza dell’arte di Parisi sta qui, crediamo: in un racconto che può fare a meno della parola detta, tanto è forte l’idea che la sostiene e l’apporto narrativo dell’immagine. Giuliano Boraso
Gli uomini della scorta vengono barbaramente assassinati e per 55 lunghi giorni l’opinione pubblica mondiale rimane col fiato sospeso. Le lettere a firma Aldo Moro provenienti dal carcere del popolo si alternano a drammatici ultimatum dei brigatisti, che pretendono un riconoscimento politico del loro movimento.
La sua lettura, oltre al piacere indotto dalla capacità narrativa dell’autore Paolo Parisi che si inventa una trama ambientata nell’oggi raccontata a bassi ritmi, ma che corre parallela a ieri, offre un quadro abbastanza vasto del momento storico indicato. Renato Ciavola
Prevale però la linea della DC e del PCI: bisogna rifiutare ogni compromesso. Il cadavere rannicchiato di Aldo Moro viene ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, abbandonata simbolicamente a metà strada fra Piazza del Gesù e Botteghe Oscure.