“Ci sono solo due cose che noi narratori possiamo fare di fronte a un evento come questo, a una cosa così sconvolgente, così orrenda e così importante per la nostra vita e per la nostra storia come quello che è avvenuto a Bologna il 2 agosto 1980. Sono le stesse due uniche cose che possiamo fare di fronte ad altri eventi altrettanto orrendi e determinanti come le stragi, il terrorismo, la Mafia o uno qualunque dei brutti segreti che segnano la nostra storia nazionale. Solo due cose. Possiamo far rivivere le emozioni e possiamo mettere in fila i fatti.”
Dalla prefazione di CARLO LUCARELLI
“Memoria e conoscenza. Occorre coniugare queste due parole per impedire che fatti come le stragi e il terrorismo siano ancora strumenti di lotta politica, poiché il loro utilizzo, in passato, è stato causa di un rallentamento della democrazia, di lutti e di rovine per il nostro Paese.”
Dall’intervento di PAOLO BOLOGNESI, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della Strage di Bologna del 2 agosto 1980
Bologna, sabato 2 agosto 1980. Alle 10 e 25, nella sala d’aspetto di seconda classe della Stazione Centrale affollata di viaggiatori esplode un ordigno a tempo, contenuto in una valigia sistemata a mezzo metro d’altezza sopra un tavolino portabagagli.
La detonazione viene percepita a diversi chilometri di distanza e causa il crollo istantaneo di un’intera ala dell’edificio, investendo il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante la stazione.
Muoiono 85 persone, più di 200 sono i feriti, per uno degli attentati terroristici più sanguinosi del secondo dopoguerra italiano.