Beirut, 1984. Piovono le bombe sopra una città di fantasmi, per le strade dissestate ci sono posti di blocco e cecchini pronti a sparare.
“Per me la guerra è stata la normalità. Io ci sono nata, dentro la guerra. La fine della guerra, se vogliamo, ha significato per me la fine dell’innocenza.”
Sulla linea di confine che separa Beirut Est da Beirut Ovest c’è un grande condominio, dove abitano Sami e Nour. Sono andati a trovare la vecchia madre di Nour, a pochi passi dal condominio, ma in tempo di guerra, a Beirut, è come dire che sono andati dall’altra parte del mondo, e ora tardano ad arrivare. I loro due figlioletti sono rimasti ad aspettare all’entrata del condominio, la parte più sicura dell’edificio, che a poco a poco si riempe di persone, perché tutti i vicini si vogliono stringere intorno ai bambini, aspettando che Sami e Nour facciano ritorno.
“La mia generazione, nata e cresciuta sotto le bombe, non è mai riuscita a esorcizzare fino in fondo la guerra.” Zeina Abirached
Il racconto in presa diretta di una notte vissuta sotto le bombe a Beirut, raccontata con uno sguardo fresco e leggero.