Il 16 marzo 1978, in via Mario Fani a Roma, un nucleo armato delle Brigate Rosse intercetta l’auto che trasporta il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
In pochi secondi i brigatisti uccidono i cinque uomini della scor- ta e sequestrano Moro: inizia così l’attacco al cuore dello Stato. Rinchiuso in una cella per 55 giorni, Moro viene sottoposto a un vero e proprio processo politico e scrive diverse lettere indirizzate alla famiglia, agli esponenti del suo partito e alle massime cariche del Governo nel tentativo di favorire una trattativa fra lo Stato e i suoi rapitori. Ancora oggi, il caso Moro rappresenta una delle pagine più oscure e delicate della storia politica italiana.
“In verità siamo tutti noi del gruppo dirigente che siamo chiamati in causa ed è il nostro operato collettivo che è sotto accusa e di cui devo rispondere. Mi trovo sotto un dominio pieno ed incontrollato, sottoposto ad un processo popolare che può essere opportunamente graduato.”