«Resistete alle ossessioni, diceva il mio insegnante, il dottor Valentine, perché ci rendono fragili
in un ambito che tende a punire l’eccessiva fragilità.
Il dottor Valentine è stato un grande medico e un ottimo maestro.
Io, purtroppo, un pessimo allievo.
Se c’è anche solo una possibilità che questa sia la strada per la fine dei miei incubi, ho deciso che la seguirò.
Ho deciso che cercherò di capire cosa è successo a Edith Wilton, la ragazza dell’edera.»
Nella tradizione delle storie gotiche inglesi dell’Ottocento, tra mitologia celtica, occultismo e scienza, un romanzo illustrato che racconta lo scontro tra uomini e natura, tra realtà e sogno, tra la vita e la morte.
Dartmoor, Inghilterra, 1826. Il corpo di Edith Wilton, giovane donna dai lunghi capelli rossi, viene ritrovato senza vita sulla riva di un fiume, completamente avvolto da hedera helix o edera comune. A eseguire la sua autopsia è il dottor Charles Norland, un uomo di scienza tormentato dai ricordi della guerra anglo-nepalese, che si è da poco rifugiato nel Devonshire in cerca di pace. L’edera è ovunque, tra i capelli della ragazza, nei vestiti, fra le dita dei piedi, e la prima supposizione del medico è che si tratti di suicidio. Ma è solo l’ipotesi più logica di un mistero che ben presto perde ogni aspetto di razionalità e inizia a mietere nuove vittime. Chi era davvero Edith Wilton?
La ricerca della verità sulla morte della ragazza dell’edera si trasforma lentamente in un’ossessione, trascinando il dottor Norland in una realtà popolata da antichi riti celtici e da una natura potente e inquieta. Una realtà primordiale che sfugge alle regole dell’uomo, di cui il villaggio di Dartmoor sembra essere la porta e la giovane Edith Wilton la chiave.