1915-1916: LO STERMINIO DEGLI ARMENI
“Tutto di loro è scomparso: le antichissime chiese e le case, le città e i villaggi, le fontane e i fertili campi, i frutteti e le rose, i dolci animali domestici e le ragazze in fiore. Come è potuto accadere?” Antonia Arslan
Medz Yeghern, il Grande Male, è l’espressione con la quale gli armeni nel mondo designano l’epoca delle deportazioni e dei massacri subiti tra il 1915 e il 1916 da parte del governo e dell’esercito dell’Impero Ottomano.
In questo libro l’autore li ricostruisce e li racconta con coraggio a partire da tre differenti spunti storici: la figura di Armin Theophil Wegner, il soldato tedesco che contravvenendo agli ordini ricevuti ha testimoniato con i suoi reportage fotografici le sevizie subite dal popolo armeno; l’eroico tentativo di resistenza di una piccola comunità armena, passato alla storia come i “quaranta giorni del Mussa Dagh”; infine, il processo al sopravvissuto armeno Soghomon Tehlirian, che nel 1921, a Berlino, ha ucciso per vendetta il Ministro dell’Interno dell’Impero Ottomano Mehemet Talât pascià, considerato tra i più spietati organizzatori e principali responsabili del genocidio armeno.