A trent’anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, Gianluca Maconi ricostruisce le ultime ore di vita del poeta, la sua aggressione, le prime indagini che mettono in evidenza da subito le contraddizioni del racconto di Pino Pelosi, considerato dalla giustizia italiana l’unico assassino di Pasolini.
“Pensieri e sentimenti, emozioni e tensioni sono misteriosamente trasmigrati, al di là della notizia e della tragica cronaca, guidando mano e parole dell’autore di questa storia disegnata.” – dalla prefazione di Furio Colombo
Ne esce un ritratto umano e vivido del grande poeta, uno squarcio sui suoi pensieri più intimi, la consapevolezza della sua scomodità e, forse, della sua tragica fine.