“In Veneto non c’è la mafia, son solo quattro mele marce, e non uccidono.”
Questa è la frase che si sente spesso dire quando si prova a parlare di mafie nel nord-est. La vicenda di Matteo Toffanin però ci riporta alla triste realtà, mostrando la verità: in Veneto la mafia c’è e uccide, uccide vittime innocenti e distrugge famiglie.
La storia di Matteo inizia il 3 maggio 1992. È il giorno in cui la sua vita viene stroncata ma è comunque un inizio perché ogni volta che viene uccisa una vittima innocente la sua storia non termina, semplicemente nasce una nuova vita fatta di solidarietà, di consapevolezza, di memoria e di impegno.
La storia di Matteo è anche la storia di una comunità che, grazie a Cristina, la sua ragazza di allora scampata all’attentato mafioso, ha deciso di mettersi d’impegno per ricordarlo e ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie.